Ricostruito
il sistema di gestione del ciclo integrato dei rifiuti e gli intrecci tra
politica e camorra nel periodo dell'emergenza. Lo ha fatto oggi Lorenzo Diana, ex
parlamentare del Pd e membro per 10 anni della Commissione Antimafia, nel corso
del processo a carico di Nicola Cosentino, parlamentare Pdl, accusato di
concorso esterno in associazione mafiosa. Diana, originario di San Cipriano
d'Aversa e sotto scorta dal 1995, ha risposto per quasi tre ore alle domande del
pm della DDA di Napoli Alessandro Milita davanti ai giudici della prima sezione
penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Gianpaolo
Guglielmo. Ecco la sua testimonianza:
«A
Nicola Cosentino, Mario Landolfi e in misura minore a Gennaro Coronella conveniva
che gli impianti per il trattamento dei rifiuti non fossero realizzati perché‚
l'emergenza generava profitti con l'apertura di nuove discariche, quasi sempre
nel Casertano, la cui gestione veniva poi affidata al consorzio Ce4, che loro
controllavano attraverso sindaci soprattutto di centro-destra e il clan
Bidognetti mediante i fratelli Orsi. Negli anni - ha continuato Diana - ho sempre criticato
l'atteggiamento del Commissariato di Governo che aveva continui rapporti con i
responsabili del Consorzio Caserta4 e i suoi politici di riferimento. Attaccai duramente sia Bassolino che il
prefetto Bertolaso perché‚ indicavano sempre il Casertano come sede di
discariche, andando così a favorire la camorra - ha affermato
Diana - che vi fossero rapporti tra la struttura di governo e il Ce4 è poi
dimostrato dalla nascita del Consorzio Impregeco, che riuniva appunto il Ce4 e
i consorzi Napoli1 e Napoli3».
Diana
ha fatto anche riferimento alle assunzioni all'interno del consorzio nei
periodi-prelettorali.
«Nel
2004 durante le elezioni a San Cipriano vinte dal centro-destra con Enrico
Martinelli furono assunte decine di persone nel Ce4 con contratti a tempo
determinato; lo stesso accadde a Trentola Ducenta, Villa Literno e Pignataro
Maggiore, piccolo centro che poteva vantare la presenza nel cda del consorzio
di ben due concittadini».
Infine
l'accenno ad un episodio raccontato alla DDA in un precedente interrogatorio
dell'8 marzo 2010.
«Nel
febbraio 2004 chiesi espressamente all'allora prefetto di Caserta Carlo
Schilardi le dimissioni da consigliere comunale di Mondragone di Maria
D'Agostino, esponente politico vicina a Landolfi, condannata poco prima con
pena definitiva per aver ospitato un camorrista latitante. Schilardi mi disse
che avrei dovuto denunciarlo pubblicamente, altrimenti non sarebbe potuto
intervenire, nonostante la legge dichiarasse la D'Agostino incompatibile; pochi
giorni dopo lo feci nel corso della visita a Caserta della Commissione
Antimafia di cui ero membro e 24ore dopo la D'Agostino si dimise. Passarono
pochi giorni e i parlamentari del centro-destra, tra cui in particolare
Cosentino e Landolfi, mi attaccarono duramente nel corso di una conferenza
stampa».
La
testimonianza di Lorenzo Diana proseguirà
il 28 gennaio 2013 mentre all'udienza del 14 gennaio, sempre nel processo a
carico di Nicola Cosentino, sarà
ascoltato in video-conferenza il collaboratore di giustizia Dario De Simone.