Fortunato Zagaria |
Si è conclusa poco dopo mezzogiorno la prima udienza del
processo a carico di Fortunato Zagaria, l’ex sindaco di Casapesenna
e del consigliere comunale dello stesso Comune, Luigi Amato. Sono entrambi
accusati, insieme al boss Michele Zagaria, di violenza privata, aggravata dal
metodo mafioso, nei confronti dell'ex sindaco Giovanni Zara. I fatti risalgono al 2008, quando l’allora sindaco Zara fu consigliato di non partecipare ad iniziative pubbliche
contro la camorra. La cosa non era gradita al capoclan Michele Zagaria,
arrestato in un covo a cinque metri sotto terra il 7 dicembre del 2011.
Secondo l‘accusa,
Fortunato Zagaria e Luigi Amato, erano latori di un messaggio del boss che lo
invitata anche a “non rendere pubbliche
dichiarazioni o interviste ai giornali di elogio o solidarietà alle forze
dell'ordine in occasione di arresti di latitanti". Contro Fortunato
Zagaria ci sono anche le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. In
particolare quelle di Roberto Vargas il quale sostiene
che sarebbe stato "un pupazzo" nella mani del boss”. Nel corso delle varie udienze saranno ascoltati anche Antonio Iovine, ex boss del clan, e alcuni fedelissimi di Zagaria, come Attilio Pellegrino e Massimiliano Di Caterino.
Gianni Zara |
La seconda sezione,
collegio C, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presieduta da Maria Chiara Francica, ha ammesso in aula le
telecamera della Rai, per la ripresa delle
udienze del processo, anche se il boss Michele Zagaria, collegato in
videoconferenza dal Carcere di Opera di Miliano, ha chiesto invece di non essere ripreso.
Michele Zagaria ha anche dichiarato “per quanto mi riguarda questo processo non
sta né in cielo, né in terra”, annunciando di voler fare dichiarazioni
spontanee nel corso delle successive udienze. C’è stata anche la costituzione
di parte Civile del Comune di Casapesenna, attraverso il legale Vincenzo Cirillo. Cosa che la neo
amministrazione comunale, presieduta dal Sindaco Marcello De Rosa, nei mesi
scorsi non aveva dato affatto per scontato. Evidentemente le sollecitazioni pubbliche e le
critiche, arrivate da più parti, hanno sortito il loro effetto. Le altre parti
civili ammesse, oltre a Giovanni Zara in qualità di parte offesa, sono la Fai
(Federazione Italiana Antiracket) e il “Comitato don Peppe Diana”. Il processo
è stato rinviato all’11 novembre prossimo.