giovedì 28 febbraio 2013

BLITZ IN VERSILIA CONTRO I CASALESI, 23 ORDINANZE



E' scattata all'alba l'operazione  "Talking Tree".  23 le ordinanze di custoria cautelare  emesse nei confronti di altrettanti esponenti  di una cellula camorristica con basi in Versilia. Le indagini erano state avviate  dalla Squadra Mobile di Caserta nel 2009, all’epoca finalizzata alla cattura del latitante IOVINE Antonio alias O’ Ninno, poi proseguita congiuntamente alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Firenze. Smantellata quella che è stata definita dagli inquirenti  "una cellula operativa del clan dei Casalesi insediata in Toscana", nel comprensorio di Viareggio (LU), riconducibile al gruppo SCHIAVONE-RUSSO, ed in particolare alla fazione LUCARIELLO-MUNDO, egemone in Gricignano d’Aversa (CE), Succivo (CE) ed Orta di Atella (CE). In pratica gli arrestati stavano per trasformare Viareggio in una succursale di Casal di Principe, sfruttando come autentiche teste di ponte gli imprenditori casertani trasferitisi oltre 30 anni fa in Toscana. Per questo sono stati fermati in Versilia i referenti dei più importanti clan della «confederazione Casalese». Il maxiblitz che ha visto in azione le Squadre Mobili di Caserta e di Firenze, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della polizia di Stato, dalle DDA di Napoli (pm Ardituro, Sirignano e Milita) e di Firenze, e dalla Dia partenopea guidata da Maurizio Vallone. Delle ventitrè le ordinanze di custodia cautelare eseguite - 19 sono state emesse dal Tribunale di Napoli. Contestati i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, danneggiamento seguito da incendio, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, detenzione e porto di armi (comuni, da guerra e clandestine), ricettazione.
 
Contestualmente agli arresti, sono scattati, tra Campania e Toscana, i sigilli ad appartamenti, aziende ed esercizi commerciali, intestati ad affiliati o prestanome, per un valore di 20 milioni di euro. «Un blitz - ha affermato il direttore della Direzione anticrimine centrale della Polizia, Gaetano Chiusolo - che rappresenta il frutto dell'incessante azione di contrasto alla camorra» e che ha l'obiettivo di «destrutturare i tentativi di infiltrazione nel nord Italia, colpendo duramente gli interessi economici dei clan». L'inchiesta, partita tre anni fa dopo l'arresto del boss Antonio Iovine (avvenuto a San Cipriano di Aversa il 17 novembre 2010), è stata denominata «Talking Tree» in quanto gli investigatori hanno usato delle telecamere installate sugli alberi, in un terreno agricolo nei pressi di Viareggio, per incastrare i presunti affiliati alla cosca, tutti originari del Casertano. Filmati alcuni degli indagati mentre, nell'ottobre del 2011, sotterravano due pistole facenti parte di un arsenale nel quale c'erano le armi usate dagli affiliati per le estorsioni e per risolvere i conflitti con le fazioni opposte.
 
La penetrazione in Versilia dei clan Schiavone, Russo e Iovine, è iniziata prima taglieggiando gli imprenditori campani con aziende a Viareggio, in particolare alcuni operatori originari di Gricignano d'Aversa, che da iniziali vittime di estorsione - avrebbero versato per anni tangenti da 3 a 5mila euro - hanno poi cominciato a collaborare con gli affiliati, indicando altri imprenditori casertani ai quali chiedere il pizzo.

lunedì 4 febbraio 2013

"LE CINQUE GIORNATE DI GIUGLIANO" CONTRO LA CAMORRA

Cinque giorni di dibattiti, riflessioni e incontri con gli studenti nelle scuole, insieme a  cene con i prodotti provenienti dalle terre confiscate. Sono “le cinque giornate di Giugliano” contro la camorra che da domani, 5 febbraio, fino a sabato, coinvolgeranno magistrati, giornalisti, associazioni, studenti, sindacati e comunità religiose. Un evento promosso dal presidio di Libera di Giugliano, dedicato a “Mena Morlando”, vittima innocente di camorra, di cui è presidente onorario, il magistrato Raffaele Cantone. “Sarà soprattutto un momento di riflessione a più voci – spiega Eliana Iuorio, responsabile di Libera Giugliano -  per mettere al centro del dibattito politico i temi della lotta alla camorra anche in campagna elettorale”.  E’ prevista la partecipazione di magistrati come Federico Cafiero de Raho, (Procuratore DDA della Campania), Giovanni Conzo (DDA Napoli), Raffaello Magi (“
Misure di prevenzione” del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere), Giandomenico Lepore (ex procutarore capo Procura di Napoli, Rosario Cantelmo  (procuratore aggiunto DDA Napoli), familiari di vittime innocenti di camorra (Annamaria Torre, Susy Cimminiello, Maria Romanò), e numerosi esponenti di associazioni anticamorra. Ogni giorno sono previsti tre appuntamenti: dagli incontri nelle scuole, al mattino, ai dibattiti nel tardo pomeriggio, fino agli eventi di sensibilizzazione ed aggregazione della sera. Nel corso delle cinque giornate avrà largo spazio la raccolta di firme contro la corruzione promossa da Libera nazionale con la campagna “Riparte il futuro” e  sarà possibile firmare anche per la Legge di iniziativa popolare "Io riattivo il lavoro" promossa dalla Cgil. Sabato mattina  la conclusione delle cinque giornate con una marcia che partirò da Piazza Matteotti e si snoderà lungo le vie principali di Giugliano.

sabato 2 febbraio 2013

GIANNI SOLINO E' IL NUOVO REFERENTE PROVINCIALE DI LIBERA CASERTA


Gianni Solino
E' Gianni Solino è il nuovo referente provinciale di Libera Caserta. E' stato eletto nel corso dell’Assemblea provinciale tenutasi venerdì 1 febbraio, nel salone del Santuario Mariano di Villa di Briano.
A proporre la sua candidatura è stato Valerio Taglione, referente uscente e dimissionario, con il quale Solino ha condiviso un lungo percorso di impegno comune, essendo già vice coordinatore di LIbera Caserta.
“Sarà difficile eguagliare i risultati raggiunti da Valerio” ha dichiarato Solino subito dopo la sua elezione, “perché con lui abbiamo vissuto una stagione davvero esaltante”.
Solino ha già annunciato le linee programmatiche per il 2013:
“Il mio impegno sarà continuerà sulla strada tracciata e spingerà sempre più avanti il “sistema” dell’antimafia in Terra di Lavoro. Le principali coordinate saranno la scuola, che deve vivere le tematiche della lotta alla camorra e della legalità non in maniera rituale ma con un senso formativo ed educativo profondo; i giovani dovranno costituire l’ossatura principale della nostra organizzazione. La già ricca articolazione territoriale dei presidi di Libera dovrà rafforzarsi e radicarsi nei territori: non solo belle testimonianze ma agenti del cambiamento, questo dobbiamo saper essere, senza nessun assillo di protagonismo personale ma lavorando tutti insieme, in una fitta rete di donne e uomini liberi. L’economia sociale e l’uso sociale e produttivo dei beni confiscati saranno sempre di più terreno di impegno e di risultati tangibili. Lavoro e sviluppo, partecipazione dei giovani e dei cittadini per liberare definitivamente le nostre terre e trasformarle nelle Terre di don Peppe Diana, sono - conclude Solino- obiettivi per cui vale la pena di spendere non una ma cento vite”.
Valerio Taglione, ovviamente, non va in pensione, ma resta coordinatore del "Comitato don Peppe Diana".