Si
mangia, si beve, si gusta, si coltiva. E’ l’Ecomuseo della Campania Felix inaugurato
nell’antico casale di Teverolaccio a Succivo, per iniziativa di Legambiente
Campania. Nel casale, una struttura tardo medievale recuperata dopo anni di
abbandono, è possibile trovare orti urbani gestiti da anziani del posto, mostre
di ogni tipo sull’attività rurale e una Tipicheria, un locale-vetrina di
cultura e tradizione dove sarà proposto un menù
a base di prodotti locali e prodotti tipici locali, e per lo più provenienti
dagli orti coltivati dagli anziani. Come dire dall’orto alla tavola. Per dimostrare
che un altro sviluppo è possibile e per dare uno stop al cemento.
A
tagliare il nastro dell’Ecomuseo il presidente
della Fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, il sindaco di Succivo, Antonio
Tinto, il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo il coordinatore
della segreteria nazionale dell’associazione Maurizio Gubbiotti, Giovanni Romano, assessore Ecologia, Tutela dell’ambiente e disinquinamento
della Regione Campania, il procuratore della Dda, Federico Cafiero De Raho. “Il
progetto – spiega Carlo Borgomeo della Fondazione con il Sud che lo ha
finanziato – è uno di quelli capaci di creare uno sviluppo a catena. Se anni fa avessimo valorizzato i
prodotti del luogo, forse il Sud non starebbe in queste condizioni”.
“Il
punto di forza dell’Ecomuseo - aggiunge Antonio
Pascale presidente del circolo Legambiente Geofilos che gestisce l’Ecomuseo - è
la capacità di riconoscere e valorizzare le risorse storico-culturali e
ambientali dei luoghi, le tradizioni, i saperi antichi. Per questo, può generare processi sostenibili di cambiamento
nell’agro atellano e aversano; per la sua speciale composizione può attivare la
bellezza insita nello spazio e nella quotidianità della comunità che lo ospita
e lo anima. A questo scopo è stato pensato e realizzato”.
La strutura museale ospita, tra le altre cose. anche un
centro di documentazione della cultura rurale campana, arricchito da
testimonianze fotografiche e descrittive di tradizioni, credenze, usi e costumi
locali e uno spazio espositivo dedicato a una collezione di arnesi e strumenti
agricoli tradizionali. Sono previsti, inoltre, l’attivazione di percorsi
formativi, per il recupero della coltura e della “vite maritata”; visite
guidate alla riscoperta delle antiche colture, come l’asparago e il vino
asprinio; un calendario di eventi, mostre, tavoli informativi e convegni e un
sito internet dedicato all’Ecomuseo virtuale