lunedì 28 gennaio 2013

AL PROCESSO CONTRO COSENTINO DEPONE LORENZO DIANA



È ripreso il processo a carico di Nicola Cosentino, ex sottosegretario del Pdl ed ex coordinatore regionale del Popolo delle Libertà, presso la prima sezione penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Cosentino, non ricandidato alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Duro lo scontro in aula con l'ex parlamentare del Pd Lorenzo Diana. Diana, che per due legislature è stato membro della commissione parlamentare Antimafia è stato interrogato per circa 4 ore in qualità di testimone dal pm della direzione distrettuale antimafia, Alessandro Milita.


Lo scontro si è acceso quando il testimone ha detto che Cosentino era «il leader del Popolo delle libertà a Casal di Principe». È stato lo stesso Cosentino a replicare all'ex parlamentare. «Sì sono un leader ma non a Casal di Principe. Lì non sono mai stato candidato», ha detto l'ex sottosegretario. Nuova replica di Diana: «Cosentino fu eletto consigliere regionale alle elezioni del 1995, nel collegio di Casal di Principe».

Diana ha poi accusato Cosentino di avere rapporti con un ex consigliere dell'Udeur ritenuto vicino al clan dei casalesi. «Cosentino ha avuto rapporti con Nicola Ferraro», ha detto in aula Diana. L'ex parlamentare del Pdl è imputato per concorso esterno in associazione mafiosa relativamente alla inchiesta sulla 'Eco 4'.

domenica 27 gennaio 2013

NUOVO RAID CONTRO LA SQUADRA DELLA "NUOVA QUARTO CALCIO PER LA LEGALITA' "




L’hanno fatto di nuovo. Solo che stavolta hanno preso di mira coppe e targhe. Hanno inteso così fare un altro sfregio nei confronti della squadra della Nuova Quarto Calcio per la legalità, penetrando all'interno dello stadio “Giarrusso” di Quarto (Napoli), dove gioca la squadra testimonial di iniziative anti racket. Ieri notte alcune persone sono entrate all'interno della segreteria dello stadio di via Dante, sventrando l'inferriata di una finestra. Rubate targhe, coppe ed altre onorificenze della »squadra per la legalità«, tra cui il trofeo della Legalità ed i gagliardetti della squadra dei magistrati e dell' associazione SOS Impresa, che con il proprio presidente, Luigi Cuomo, gestisce l'organizzazione. Questa mattina appena scoperto il raid il dirigente unico Luigi Cuomo e l'amministratore giudiziario Luca Catalano, hanno denunciato l'accaduto ai carabinieri della locale stazione. I militari hanno effettuato un immediato sopralluogo ed avviato le indagini.



Ancora un raid vandalico all' interno dello stadio 'Giarrussò di Quarto (Napoli), campo di gioco della Nuova Quarto Calcio per la Legalità, testimonial di iniziative anti racket. Ieri notte alcune persone sono entrate all'interno della segreteria dello stadio di via Dante, sventrando l'inferriata di una finestra. Rubate targhe, coppe ed altre onorificenze della »squadra per la legalità«, tra cui il trofeo della Legalità ed i gagliardetti della squadra dei magistrati e dell' associazione SOS Impresa, che con il proprio presidente, Luigi Cuomo, gestisce l'organizzazione. Questa mattina appena scoperto il raid il dirigente unico Luigi Cuomo e l'amministratore giudiziario Luca Catalano, hanno denunciato l'accaduto ai carabinieri della locale stazione. I militari hanno effettuato un immediato sopralluogo ed avviato le indagini.

«Voglio pensare che sia stata la solita stupida azione di vandali, ma per quanto sottratto mi sembra che sia un chiaro segnale contro la squadra e ciò che intende rappresentare». Questo il commento dell'amministratore unico della società 'Nuova Quarto Calcio per la legalità«, Luigi Cuomo, in merito all'ennesimo raid vandalico subito. Questa volta, a differenza dei precedenti episodi, i teppisti non hanno portato via nulla di valore materiale, hanno lasciato al loro posto computer e stampanti presenti nell'ufficio. Hanno, però, rubato oggetti di rilevanza morale quali coppe e targhe. La squadra è regolarmente scesa in campo in mattinata nel derby con il Monte di Procida, valido per la terza giornata di ritorno del campionato di Promozione, e sebbene ridotta in dieci, ha vinto per 1-0. Al Quarto sono giunte note di solidarietà da parte del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia e dal coordinatore del locale Pd e membro della direzione regionale, Francesco Dinacci.

venerdì 11 gennaio 2013

"SALVARE 120 POSTI DI LAVORO IN AZIENDE CONFISCATE" LA DENUNCIA DEL MAGISTRATO RAFFAELLO MAGI

 


Il magistrato Raffaello Magi
A rischio oltre 120 posti di lavoro in aziende confiscate alla camorra. La denuncia viene da Raffaello Magi, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, fatta stamani presso la sede dell’Amministrazione giudiziaria gruppo E.W.A., nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cgil di Caserta, denominata “Io Riattivo il lavoro”. «Servono due milioni di euro per adeguare i distributori di benzina sequestrati o confiscati alla camorra casertana al testo unico ambientale e salvare così oltre 120 posti di lavoro». I dipendenti delle aziende confiscate  possono accedere solo alla mobilità e non ad altri ammortizzatori sociali. Ecco perché, nella maggior parte dei casi, i lavoratori seguono il destino delle aziende, che per ora è sempre più a rischio non essendoci una normativa adeguata. In Campania se ne contano 332 con prevalenza nei settori edili, manifatturiero e terziario in particolare a Caserta 77 di cui 30 uscite dalla gestione. «Siamo in trattativa con alcuni istituti di credito – ha proseguito Magi - ma le banche sono molto restie ad aprire i cordoni della borsa vista la lunghezza e l'incertezza dei procedimenti giudiziari. È necessario comunque cambiare mentalità: queste aziende devono essere considerate una risorsa, non un peso. Inoltre i magistrati devono avere il potere di licenziare i dipendenti contigui con la vecchia gestione malavitosa».

 
Per la segretaria confederale della Cgil Camilla Bernabei, «le aziende sequestrate e confiscate alla malavita rappresentano il 27% del Pil nazionale, recuperarle e rilanciare è fondamentale anche per dare un segnale alla camorra che per anni ha devastato il territorio arricchendosi sulle spalle dei cittadini». Delle 50 aziende attualmente gestite attraverso amministratori giudiziari dal Tribunale sammaritano, solo 20 sono operative, le altre trenta sono inattive o in liquidazione anche per mancanza di liquidità e impossibilità di accedere al credito. All’iniziativa, promossa dalla CGIL, “Io Riattivo il lavoro”,hanno aderito numerose associazioni tra le quali ARCI, FICS, LEGA COOP, LIBERA, POLIS, SOS IMPRESA, ANM, ACLI, CONFESERCENTI, AVVISO PUBBLICO, CENTRO STUDI“PIO LA TORRE”., COMITATO “DON PEPPE DIANA” “L’obiettivo - ha spiegato ancora Camilla Bernabei - è quello di promuovere una campagna rivolta al Paese, alle istituzioni e al Governo perché si tutelino i lavoratori delle aziende sottratte alla criminalità organizzata e si valorizzi l’enorme potenziale di sviluppo di queste attività economiche e produttive”.

lunedì 7 gennaio 2013

CASTEL VOLTURNO ARRIVA "IL POLIBUS" DI EMERGENCY E IL PREMIO “MEDITERRANEO SOLIDARIETA' SOCIALE" ALL'ASSOCIAZIONE "JERRY MASSLO"


Dal 2 gennaio è attivo a Castel Volturno il “Polibus” di Emergency. Un ambulatorio mobile che offre cure gratuite ai migranti presenti sul litorale domizio e alle fasce più deboli della popolazione residente. Un medico, un'infermiera e tre mediatori culturali sono gli operatori del “Polibus” addetti all’assistenza in una delle zone d’Italia dove è maggiore la presenza di immigrati irregolari.
In questi primi giorni di attività il “Polibus”ha già visitato 34 persone.Si tratta soprattutto di uomini senza permesso di soggiorno impiegati nell'edilizia e nell'agricoltura, spesso in condizioni di pesante sfruttamento – spiegano da Emergency - provenienti per la maggior parte dall'Africa occidentale Ghana, Nigeria, Sierra Leone, Liberia”. Tra le patologie più frequenti, lo staff di Emergency ha riscontrato infezioni alla pelle e alle vie respiratorie, dovute soprattutto alle difficili condizioni abitative: sovraffollamento, mancanza di servizi igienici e di corrente elettrica sono problemi comuni a molti alloggi. Sono stati inoltre diagnosticati alcuni casi di dipendenza da droghe e alcool.
 
L’iniziativa di Emergency, l'associazione nata nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche gratuite alle vittime delle guerre, si affianca a quella che già da una ventina di anni offre l’associazione di medici volontari “Jerry Masslo”, di cui è presidente l’ex sindaco di Casal di Principe, Renato Natale. Associazione che, tra l’altro, proprio ieri ha avuto comunicazione di essere l’assegnataria del premio “Mediterraneo Solidarietà Sociale”,  con questa motivazione: "Per l'azione svolta a favore dell'integrazione dei migranti nell'agro aversano, per l'impegno e l'azione civile per la promozione dei diritti di base e l'affermazione della giustizia sociale. L'associazione sorta in memoria di un immigrato sudafricano ucciso in Italia, testimonia l'impegno civile contro ogni forma di abuso del potere per l'affermazione dei diritti dei più deboli nei territori devastati dalla camorra".



domenica 6 gennaio 2013

"NON CI FATE PAURA". DA NCO IN CENTINAIA DOPO I COLPI DI PISTOLA DELLA CAMORRA


 



Hanno risposto tutti all’appello lanciato dal Comitato don Peppe Diana e da Libera. I quattro colpi di pistola sparati nella notte di San Silvestro fuori il portone del ristorante Nuova Cucina Organizzata a San Cipriano di Aversa, in via Po n. 12, avevano lo scopo di intimidire tutto il movimento di base che lotta contro la camorra, ma la risposta per  l’attacco ad un luogo simbolico  non ha sortito l’effetto sperato. Anzi. All’assemblea tenuta sabato mattina  dentro Nco, c’era la folla delle grandi occasioni. Tutti consapevoli che si risponde compatti all’attacco della camorra, o si torna indietro di anni. “Questo luogo è un simbolo. Sparare qui ha un significato profondo. I  camorristi vogliono dire che il territorio e le realtà produttive sono “roba nostra”. Noi invece diciamo che si tratta di “cosa nostra”, ovvero di beni restituiti alla collettività». Don Luigi Ciotti, il presidente di Libera, parla come al solito il linguaggio della chiarezza. Davanti a centinaia di persone che affollano l’atrio del ristorante della Nuova Cucina Organizzata. Il messaggio che arriva a chi ha voluto tentare di intimidire tutto il movimento anticamorra è chiaro: “non ci fate paura”.






In un freddo sabato mattina, in via Po n. 12, è arrivata gente da tutta la Campania e finanche dal Lazio per esprimere la solidarietà alla Nco e a quanti lavorano in questa realtà sociale che fa diventare protagonisti soprattutto le persone disabili. “C’è un escalation in atto – ha detto Valerio Taglione, referente di Libera e del Comitato don Diana, aprendo l’assemblea – tutto è cominciato a Casapesenna dove è stato sfondato il portone  del presidio di Legambiente e Libera. Poi hanno imbrattato la targa del centro sociale intitolato ad Antonio Cangiano.  Il 29 dicembre è sparita la stele commemorativa al carabiniere Salvatore Nuvoletta nel giardino prospiciente al Santuario della Madonna di Briano. Abbiamo aspettato ad alzare la voce perché pensavamo che fosse tutto opera di balordi. Invece la sera del 31 dicembre, poco dopo la mezzanotte, una macchina sgomma e spara quattro colpi davanti al portone d’ingresso di Nco. E’ stato allora che abbiamo deciso lanciare un appello a tutte le forze sane della provincia di Caserta per dire  basta! Non è più possibile a vivere in questo territorio se si pensa di distruggere le realtà produttive con quattro colpi di pistola”.



GALLERIA FOTOGRAFICA


All’appello, nonostante il periodo ancora festivo, hanno risposto davvero in tanti: il Vescovo di Aversa, Monsignor Angelo Spinillo, il questore di Caserta, Giuseppe Gualtieri, il magistrato Raffaello Magi, il presidente della camera di Commercio, Tommaso De Simone, il presidente degli industriali Casertani, Luciano Morelli, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, la parlamentare del Pd, Pina Picierno, i consiglieri regionali Tonino Amato (PD) e Gennaro Uliviero (Pse), associazioni si  volontariato, cooperative sociali, Tano Grasso  con la Federazione Antiracket, scout della Campania e del Lazio, tantissimi i familiari delle vittime innocenti della camorra, il presidente della fondazione Polis, Paolo Siani, Geppino Fiorenza e don Tonino Palmese di Libera Campania con tutti i presidi di Libera della provincia di Caserta e quelli di Gaeta e Formia,  rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli studenti e moltissimi cittadini. Con loro i vertici della Finanza, dei carabinieri e della Dia. “Siamo qui per accompagnare il cammino di una foresta che cresce, senza spaventarci dei rigurgiti di chi vuole che questa crescita non ci sia”, ha detto il vescovo di Aversa, monsignor Spinillo.





“Non bisogna abbassare la guardia – ha sostenuto Tano Grasso, presidente della Federazione Antiracket – oggi sono molti di più gli imprenditori che non sopportano più il peso del condizionamento della camorra e sono più disponibili a denunciare. Ma i clan sono ancora molto forti”.  “Quando sento pronunciare l ‘acronimo Nco  – ha detto Annamaria Torre, figlia di Marcello, il sindaco di Pagani  ucciso  l’11 dicembre del 1980 – non penso più agli assassini di mio padre, ma a questi ragazzi che lottano per contrastare il potere della camorra. E questo mi rende in qualche modo più lieve il dolore”.


 Il magistrato Raffaello Magi, presidente del collegio del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere che si occupa  di confische di beni, ha sottolineato che  ''Solo a Milano e Palermo vi sono dei magistrati che si dedicano esclusivamente al settore della prevenzione reale e personale. Il Csm farebbe bene ad occuparsene per  assegnare anche in altri tribunali figure specifiche”. Per il questore di Caserta, Giuseppe Gualtieri. “L’attentato che c’è stato a Nco, è la dimostrazione che stiamo andando nella direzione giusta: repressione giudiziaria ed impresa etica”. E poi una considerazione: “La camorra è potente perché è radicata. Come si sradica? Con una sorta di apostolato di cittadinanza. E’ importante che ognuno di noi si impegni a portare un amico a ragionare come noi”.

Tanti ancora gli interventi di gente comune e rappresentanti di associazioni e sindacati, che è quasi impossibile riassumere qui. Ma chi c’era all’assemblea li ha ben introiettati come energia pura, carburante per andare avanti in questo 2013 che si annuncia importante per affondare nuovi colpi alla camorra e dare una svolta notevole ai territori della provincia di Caserta che continuano a soffrire della presenza dei clan.

«E’ in Parlamento che si deve davvero combattere la mafia – ha detto  don Ciotti  nel suo intervento finale -  penso alle numerose ambiguità riguardanti la legge sulla corruzione che non ha recepito le chiare e rigide indicazioni europee, o al gioco d'azzardo, o alla circostanza che i reati ambientali non sono ancora stati inseriti nel codice penale. Purtroppo, anche nella campagna elettorale da poco partita questi temi vengono solo accennati. Noi siamo qui per continuare a camminare insieme – ha concluso  -  nella consapevolezza che il cambiamento che sogniamo incomincia dentro ognuno di noi”.

 

mercoledì 2 gennaio 2013

QUATTRO COLPI DI PISTOLA CONTRO IL PORTONE D'INGRESSO DEL RISTORANTE "NCO"



Hanno voluto lanciare un avvertimento e lo hanno fatto di notte, quando i festeggiamenti per l’arrivo del nuovo anno erano ancora in pieno svolgimento. Quattro colpi di pistola sono stati sparati al portone d’ingresso della Nuova Cucina organizzata, il ristorante di San Cipriano di Aversa tra i promotori del “pacco alla camorra” e dove lavorano diversi disabili. Uno dei colpi ha quasi centrato il citofono. Un altro ha forato il muro sotto il quale passa un tubo per l’acqua piovana. L’episodio è accaduto una ventina di minuti dopo la mezzanotte del 31 dicembre. I colpi sarebbero stati esplosi da un’auto in corsa che si è poi dileguata a tutta velocità percorrendo il tratto di via Po, la strada dov’è ubicato il ristorante, in pochissimo tempo. “Quei colpi di pistola - scrivono in un comunicato l’associazione “Libera” della provincia di Caserta e il “Comitato don Peppe Diana” - sono diretti contro il cammino di riscatto intrapreso da tantissimi cittadini che si affrancano così dai tentacoli della camorra. Questo cammino non si fermerà. Non si ferma la storia della nostra terra che ha detto basta alla camorra, ai suoi soprusi e al suo dominio e niente potrà farla indietreggiare”. Tre giorni fa c’è stato anche il furto del monumento dedicato al carabiniere Salvatore Nuvoletta, edificato a Casal di Principe su un terreno confiscato a Francesco Schiavone. Per sabato mattina, 5 gennaio alle ore 10, il “comitato don Peppe Diana” e “Libera” hanno promosso un’assemblea pubblica che si terrà presso i locali della Nco siti in san Cipriano d'Aversa via Po n. 12, alla quale interverrà anche don Luigi Ciotti.