Dunque
Maria, la bambina dai capelli biondi che vive in Grecia e che qualche giorno fa
è stata sottratta ad una coppia Rom, non è stata rapita. Maria, che oggi ha quattro anni, è nata nel 2009 a Lamia, in Grecia da Sasha e
Atanas Rusev, una famiglia Rom. I Rusev hanno vissuto lì fino al 2010, quando
tornarono in Bulgaria. Ma prima di fare ritorno a Sofia lasciarono la bambina
ad un'altra coppia rom perché non avevano soldi per mantenerla e avevano ancora tante bocche da sfamare (10 figli). Sulla
bambina è stato effettuato il test del Dna. Il ministero dell'Interno bulgaro ha
confermato: "I test del dna hanno dimostrato che la coppia di rom bulgari,
Sasha e Atanas Roussev, sono rispettivamente la madre e il
padre biologico della bimba". La storia, in verità era nota, perché questo
è quello che aveva raccontato la coppia di Rom con cui viveva Maria, quando si è
diffusa la notizia che una bambina bionda viveva in un campo nomadi. Ma nessuno ha
voluto credere alla loro versione.
Come nessuno
volle credere alla versione della famiglia di un’altra bimba Rom che fu
sequestrata letteralmente dalla polizia
ai suoi genitori senza alcun motivo. Era il 7 novembre del 2001. Fuori il cimitero di Montecorvino Rovella, un
paesino dell’entroterra salernitano, una piccola Rom chiedeva l’elemosina.
Secondo alcune donne aveva una somiglianza con Angela Celentano la bambina scomparsa sul monte Faito cinque
anni prima mentre era in gita con i genitori. Niente di fondato, solo la
diceria di alcune donne. Ma tanto bastò a prendere questa bambina, sottrarla ai
genitori con la quale viveva in un campo Rom nei pressi di Battipaglia, e
tagliarle una ciocca di capelli per confrontarla col Dna dei genitori di Angela
Celentano. Nel frattempo la bambina venne trattenuta. Immagino la disperazione
dei genitori della bambina che in quel momento dovettero sentirsi delle nullità.
Nessuno li ascoltava, nessuno sentiva le loro ragioni. E che paese è il nostro
se non assicura pari diritti a tutte le persone, soprattutto a quelle che hanno
meno capacità di difendersi?
Ovviamente il Dna, qualche giorno dopo, diede
esito negativo. La bambina non era Angela Celentano, ma una piccola Rom e i
suoi genitori erano quelli con cui viveva. Allora, come pochi giorni fa in
Grecia, è scattato ancora una volta il pregiudizio contro i
Rom. Hanno fatto valere solo una leggenda. Una leggenda metropolitana secondo la quale “Gli zingari
rapiscono i bambini”. Ne conosco anche un’altra di leggenda metropolitana. Me
la raccontava mia nonna da piccolo. Diceva che gli zingari andavano
perseguitati perché avevano fatto i chiodi serviti per inchiodare Gesù Cristo
sulla croce. Io, come tutti i bambini, ci credevo a questa cosa. Poi sono
cresciuto e ho imparato a vedere le cose in altro modo. Ho compreso che i Rom
sono come tutte le altre persone che abitano la terra e che contro di loro, nei
secoli, c’è sempre stata una persecuzione latente e che ancora oggi vivono confinati in luoghi dove è impossibile vivere. Ma c’è chi ci
crede ancora oggi a queste falsità. E non disdegnano di ostentare le loro credenze basate sul nulla e si fanno notare anche sui social network. Li
avevo anche tra i miei amici su Facebook. Li ho cancellati.
Ma sarei
curioso di vedere la reazione di una famiglia italiana se arriva qualcuno all’improvviso,
vestito da poliziotto o carabiniere e dice: “Questo bambino non assomiglia ai propri
genitori. Lo avete rapito. Gli facciamo l’esame del Dna”. E quindi si prendono
il bambino e lo affidano ad un istituto o ai servizi sociali (immaginiamo per
un attimo che esistano e funzionino). A me sembra una cosa folle, da regime
nazista. In un attimo, senza la
decisione di un giudice, senza che ci sia una sentenza, ti tolgono quello che
il bene più prezioso che esiste su
questa terra: un figlio. Quello di cui più mi meraviglio in questi casi, è il
fatto che non ci sia una reazione da
parte di ogni famiglia, ogni genitore, ogni mamma, ogni papà. Può accadere ad
ognuno di noi.
Pensando alla vicenda della piccola Maria, mi sono venute in mente le parole di Bertold Brecht:
“Prima
di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano
antipatici.
Poi vennero a prendere gli
omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano
fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero
comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a
protestare”.
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