venerdì 11 gennaio 2013

"SALVARE 120 POSTI DI LAVORO IN AZIENDE CONFISCATE" LA DENUNCIA DEL MAGISTRATO RAFFAELLO MAGI

 


Il magistrato Raffaello Magi
A rischio oltre 120 posti di lavoro in aziende confiscate alla camorra. La denuncia viene da Raffaello Magi, presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, fatta stamani presso la sede dell’Amministrazione giudiziaria gruppo E.W.A., nel corso della conferenza stampa di presentazione della proposta di legge di iniziativa popolare lanciata dalla Cgil di Caserta, denominata “Io Riattivo il lavoro”. «Servono due milioni di euro per adeguare i distributori di benzina sequestrati o confiscati alla camorra casertana al testo unico ambientale e salvare così oltre 120 posti di lavoro». I dipendenti delle aziende confiscate  possono accedere solo alla mobilità e non ad altri ammortizzatori sociali. Ecco perché, nella maggior parte dei casi, i lavoratori seguono il destino delle aziende, che per ora è sempre più a rischio non essendoci una normativa adeguata. In Campania se ne contano 332 con prevalenza nei settori edili, manifatturiero e terziario in particolare a Caserta 77 di cui 30 uscite dalla gestione. «Siamo in trattativa con alcuni istituti di credito – ha proseguito Magi - ma le banche sono molto restie ad aprire i cordoni della borsa vista la lunghezza e l'incertezza dei procedimenti giudiziari. È necessario comunque cambiare mentalità: queste aziende devono essere considerate una risorsa, non un peso. Inoltre i magistrati devono avere il potere di licenziare i dipendenti contigui con la vecchia gestione malavitosa».

 
Per la segretaria confederale della Cgil Camilla Bernabei, «le aziende sequestrate e confiscate alla malavita rappresentano il 27% del Pil nazionale, recuperarle e rilanciare è fondamentale anche per dare un segnale alla camorra che per anni ha devastato il territorio arricchendosi sulle spalle dei cittadini». Delle 50 aziende attualmente gestite attraverso amministratori giudiziari dal Tribunale sammaritano, solo 20 sono operative, le altre trenta sono inattive o in liquidazione anche per mancanza di liquidità e impossibilità di accedere al credito. All’iniziativa, promossa dalla CGIL, “Io Riattivo il lavoro”,hanno aderito numerose associazioni tra le quali ARCI, FICS, LEGA COOP, LIBERA, POLIS, SOS IMPRESA, ANM, ACLI, CONFESERCENTI, AVVISO PUBBLICO, CENTRO STUDI“PIO LA TORRE”., COMITATO “DON PEPPE DIANA” “L’obiettivo - ha spiegato ancora Camilla Bernabei - è quello di promuovere una campagna rivolta al Paese, alle istituzioni e al Governo perché si tutelino i lavoratori delle aziende sottratte alla criminalità organizzata e si valorizzi l’enorme potenziale di sviluppo di queste attività economiche e produttive”.

Nessun commento:

Posta un commento