“Le
aziende confiscate alla camorra? Non funzionano perché lo Stato non le vuole
far funzionare”. La denuncia viene da Antonello
Ardituro, magistrato della Dda napoletana,
che di aziende gestite dalla criminalità ne ha fatto confiscare
tantissime. Ardituro, intervenuto nel pomeriggio in un dibattito su “Sequestro,
Confisca e Lavoro”, in occasione dell’apertura del Festival dell’Impegno Civile
nella sede di un’azienda confiscata, la “Calcestruzzi
Beton Campania” di San Tammaro, ha
puntato il dito contro le istituzioni, ed in particolare “la politica” che non
cambia norme e regole che sono inadeguate
a far funzionare le aziende confiscate. “Mi fa molta rabbia che tutto il lavoro di tantissime persone debba essere
vanificato da un sistema che assolutamente
non funziona, perché scientemente e consapevolmente non lo si vuol far
funzionare”. Il magistrato della Dda ha messo in evidenza che “In provincia di
Caserta ci sono sette impianti sotto sequestro in attesa di confisca. Si tratta
di una grandissima fetta del mercato del
calcestruzzo che è amministrata dallo Stato per il tramite dell’autorità
giudiziaria. Tutto questo non può essere
gestito con la buona volontà dei singoli magistrati o di qualche amministratore
giudiziario. Se si potesse mettere a sistema la gestione delle imprese che
gestiscono il calcestruzzo - ha chiosato
Ardituro - lo Stato diventerebbe l’attore fondamentale economico nel ciclo
dell’edilizia. Avrebbe la possibilità di influenzare l’itero ciclo
dell’edilizia di tutta la provincia e addirittura di influenzare l’economia
illegale della camorra nel settore dell’edilizia. Questa à la battaglia,
l’obiettivo a cui dobbiamo guardare”.
Nel dibattito, moderato da Mauro
Baldascino, del Comitato don Peppe Diana, promotore insieme a Libera del
festival dell’impegno civile, sono intervenuti, tra gli altri, il magistrato Raffaello Magi. il Presidente della
Commissione Regionale Beni Confiscati Antonio
Amato, il segretario generale della CISL Caserta, Giovanni Letizia e il Segretario Provinciale
della CGIL Camilla Bernabei. Ma
è stato il Antonello Ardituro a scuotere
ancora la numerosa platea di cittadini con la sua denuncia: “Si sta sprecando una occasione storica,
soprattutto in provincia di Caserta. Chi
mai avrebbe pensato, appena tre anni fa
- è stato il suo ragionamento– che Antonio Iovine e Michele Zagaria sarebbero
stati arrestati? Chi mai avrebbe pensato che tutti i capi della camorra
casalese sarebbero finiti in carcere? Chi poteva pensare che anche qualche
politico eccellente sarebbe finito dietro le sbarre? Questo è un territorio che
se non assume la consapevolezza che si gioca un’occasione storica per cambiare,
tra cinque anni potrebbe rimpiangere questo momento”. Ardituro ha individuato
anche di chi è la colpa: “E’ lo Stato in primis che fa finta di non accorgersene.
Lo Stato continua a non fare la sua parte. Parlo delle istituzioni e della
politica, perché le norme e le regole
attuali non vanno bene, non funzionano quando sono applicate al settore patrimoniale.
Oggi abbiamo bisogno soprattutto di mezzi e risorse per sfruttare questa
occasione storica”.
caro raffaele, ti segnalo che proprio questa mattina abbiamo consegnato più di 100000 firme raccolte dal comitato promotore per una legge d'iniziativa popolare sul tema dell'uso sociale delle aziende, ti segnalo la news con la scheda allegata con le proposte, buon lavoro. Roberto Iovino http://www.cgil.it/dettagliodocumento.aspx?ID=21084
RispondiEliminaIniziativa importante
RispondiEliminasi ti volevo soprattutto segnalare la scheda allegata
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