Poca gente alla fiaccolata per impedire la chiusura del posto fisso di polizia
di Casapesenna. Segno che certi temi fanno ancora fatica ad essere patrimonio
delle popolazioni che per molto tempo hanno subito il predominio della camorra.
Alla manifestazione, partita dalla piazza Vittorio Emanuele a Casal di Principe poco dopo le 20, hanno
partecipato a malapena trecento persone, molte delle quali rappresentanti delle
associazioni e delle istituzioni. Tra essi alcuni sindaci (Villa di Briano e
Villa Literno), consiglieri regionali (Caputo, Consoli e Polverino), consiglieri
provinciali e rappresentanti dei sindacati (Camilla Bernabei CGIL) e il neo
segretario provinciale del PD (Vincenzo Cappello), che è anche sindaco di
Piedimonte Matese. La fiaccolata è stata promossa da più di venti associazioni
che nei giorni scorsi avevano avviato anche una raccolta di firme. L’obiettivo
è quello di impedire che venga soppresso un avamposto di legalità dello Stato, nel paese di Michele Zagaria, l’ultimo
importante latitante del clan dei casalesi, catturato il 7 dicembre del 2011 in
un bunker occultato a cinque metri sotto
terra in ‘un’anonima abitazione alle porte della città. La poca partecipazione
alla fiaccolata di questa sera è un segnale importante che hanno dato i
cittadini: qui la gente ha ancora paura di metterci la faccia quando si tratta
di schierarsi apertamente con lo Stato. “Un
buon motivo per non chiudere il posto di polizia” dicono gli organizzatori della
fiaccolata. Il corteo ha attraversato il cuore di San Cipriano di Aversa per concludersi
a Casapesenna, in viale Europa, proprio davanti al posto di Polizia, dove un
sacerdote, don Vittorio Cumerlato, ha letto il documento, sottoscritto da una
ventina di associazioni, dove si chiede al governo di non abbandonare Casapesenna.
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