martedì 3 settembre 2013

A CACCIA DI RIFIUTI. IL MOVIMENTO CINQUE STELLE SCANDAGLIA IL TERRENO DIETRO IL CAMPO SPORTIVO DI CASAL DI PRINCIPE

Enzo De Leo movimento 5 stelle Casal di Principe
A caccia di rifiuti. Un gruppo di attivisti del movimento 5 stelle di Casal di Principe, accompagnati dal  senatore Bartolomeo Pepe, ha scandagliato ieri mattina il terreno dietro il campo sportivo, per verificare la presenza di rifiuti radioattivi. Con loro alcuni tecnici specializzati in materia ambientale, armati di contatore Geiger per la rilevazione della radioattività dei terreni e di strumenti per la rilevazione dei campi elettromagnetici. Hanno cercato di verificare direttamente se le dichiarazioni fatte dal collaboratore di giustizia, Carmine Schiavone, corrispondono a verità. Schiavone, in una intervista rilasciata ad un quotidiano, aveva fatto espresso cenno ad un sopralluogo fatto in un terreno dietro il campo sportivo di Casal di Principe, con forze dell’ordine e tecnici di un’agenzia specializzata, dove egli stesso aveva indicato che negli anni precedenti erano stati sotterrati  rifiuti tossici e radioattivi provenienti da aziende del nord Italia, ma anche dalla vicina Germania. “Siamo dovuti scappare perché i contatori Geiger sono impazziti” ha detto Schiavone,  aggiungendo subito dopo: “Sono tutte cose note ai magistrati,  perché ho fatto queste dichiarazioni alla Commissione Bicamerale d’inchiesta sui rifiuti presieduta dall’onorevole Scalia, mostrando tutte le carte che avevo, ma i verbali sono stati secretati”. “In alcuni tratti – spiega Enzo De Leo dei cinque stelle che ha partecipato alla caccia ai rifiuti – abbiamo riscontrato dei dislivelli nel terreno e molte buche, anche di grosso spessore, che sono state  ricoperte. Si notavano dal differente colorito del terreno rispetto ai margini con il terreno vicino. In alcuni di questi punti il contatore Geiger faceva sbalzi repentini. Secondo i tecnici che ci hanno accompagnato, è il segno che qualcosa di anomalo sotto c’è. Bisognerebbe procedere a dei carotaggi scavando per almeno una quindicina di metri e infilare dentro un contatore Geiger per rilevare eventuali presenze di radioattività”. Il senatore Pepe si è impegnato a portare il problema all’attenzione del governo nazionale, per saperne di più su cosa c’è sotto quel terreno. Ma le polemiche non mancano. In rete, soprattutto su Facebook, circola un documento datato 30 luglio 1988, con il quale i consiglieri comunali di opposizione del PCI, Renato Natale, Cesare Zumbolo e Natale Ulderico, inviarono a Prefetto, Ministro per l’Ambiente, Procura della Repubblica e altre istituzioni pubbliche, una nota dove si denunciava il traffico di rifiuti tossici, ma nessuno alzò un dito per impedirlo. “Fui accusato di fare allarmismo e provocare danni ai nostri agricoltori e alla nostra economia – dice con amarezza Renato Natale, uno dei firmatari di quella denuncia di 25 anni fa - ci ritrovammo isolati a livello nazionale, ma anche nella nostra Città. (…) Ma abbiamo continuato a lottare e a vivere in questo nostro territorio. Abbiamo sperato di poter cambiare le cose. Ma oggi ci chiediamo se non abbiamo sbagliato; se non era più giusto per i nostri figli  andare via da questi luoghi e lasciarli al loro destino”. Intanto ieri un gruppo di associazioni e cittadini si sono riuniti presso la sede di Legambiente di Casapesenna e hanno redatto una lettera da inviare al Presidente della Repubblica, per chiedere che ci sia subito una mappatura dei terreni dove sono stati sotterrati i rifiuti tossici e procedere poi alla bonifica. “Facciamo appello al suo senso di responsabilità, alla sua coscienza, e al suo cuore – scrivono associazioni e cittadini -  ricordandole che  le decisioni da Lei assunte, peseranno sulla vita dei  nostri figli e di tutti noi che, seppure abbandonati e dimenticati dallo Stato, ancora sentiamo di appartenere alla Repubblica Italiana”.

 

Sulla dichiarazioni di Carmine Schiavone, c'è da registrare anche  un'interrogazione al Ministero dell'Interno e a quello dell'Ambiente, da parte dell'onorevole Di Lello (PSI). ''Abbiamo una Fukushima a due passi dal Vesuvio e non lo sappiamo?''. E' quanto si chiede il capogruppo dei socialisti alla Camera, Marco Di Lello, che ha presentato un'interrogazione ai ministri dell'Interno e dell'Ambiente per sapere se e' stato dato un seguito alle rivelazioni del pentito della camorra Carmine Schiavone sul seppellimento di fanghi termonucleari e tossici di vario tipo, anche con la complicita' delle istituzioni preposte al governo e al controllo del territorio''. "Affermazione - aggiunge Di Lello - che conferma quanto gia' si scritto nella relazione della Commissione antimafia del 5 febbraio scorso, ma aggiunge il particolare agghiacciante dei 'fanghi termonucleari' sepolti nelle cave dismesse del casertano. Notizie gia' riferite alla magistratura negli anni scorsi, che confermano il sospetto di danni gravissimi e irreparabili all'ambiente e alla salute dei cittadini. Ma perche' non se ne parla? Timore di ingenerare allarme, mancanza di prove o perche' - conclude il parlamentare socialista - non si ha la forza di combattere la criminalita' organizzata con le complicita' della politica e della industria?''.

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