domenica 1 settembre 2013

DOPO LE DICHIARAZIONI DI CARMINE SCHIAVONE, I CITTADINI DELLE TERRE DI DON DIANA SI MOBILITANO PER CHIEDERE LA BONIFICA DEI TERRENI INQUINATI

Sit-in sotto l'immagine di don Peppe Diana
Si sono riuniti sotto l'immagine di don Peppe Diana, davanti al campo sportivo di Casal di Principe, per chiedere alle istituzioni di fare luce sulle dichiarazioni del collaboratore di Giustizia, Carmine Schiavone,  e di rassicurare la popolazione sempre più allarmata. Più di cento persone hanno raccolto in mattinata l'appello del parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, dopo l'ultima intervista del pentito della camorra casalese,  che ha indicato un campo alle spalle del complesso sportivo di Casale dove sarebbero stati sotterrati rifiuti tossici e radioattivi.  Esponenti di Legambiente, del “coordinamento per il riscatto”, di “Libera”, “movimento cinque stelle”,  “Giovani Trentola  Ducenta”  “Abc 18”, “work in progress” e tanti altri singoli cittadini, si sono mobilitati per chiedere innanzitutto di  verificare se sotto quel terreno indicato da Schiavone ci siano davvero i rifiuti “perché – ha sostenuto Gianni Solino di Libera Caserta – nelle mappature dei siti inquinati quel terreno non esiste”. “Allora due sono le cose  - ha aggiunto l’avvocato Francesco Martino - se le dichiarazioni di Schiavone sono veritiere, c’è un allarme molto serio. Se non sono veritiere qualcuno ha l’obbligo di rassicurarci”. Enzo Di Leo, del “movimento Cinque Stelle” di Casal di Principe e Peppe Pagano di “Libera San Cipriano”, hanno convenuto che al momento nessuno sa se le ispezioni sul terreno siano state fatte davvero e se esistano verbali in merito  e che serve la mobilitazione delle popolazioni del territorio per cominciare a chiedere seriamente le bonifiche dei terreni inquinati.
 
L'assemblea davanti al  campo sportivo di Casale
Carmine Schiavone, nell’intervista rilasciata ad un quotidiano aveva fatto espresso cenno ad un sopralluogo fatto in un terreno dietro il campo sportivo di Casal di Principe con dei tecnici di un’agenzia specializzata per ritrovare rifiuti radioattivi. “Siamo dovuti scappare perché i contatori Geiger sono impazziti”,. Inoltre aveva aggiunto: “Sono tutte cose note ai magistrati,  perché ho fatto queste dichiarazioni alla Commissione Bicamerale d’inchiesta sui rifiuti presieduta dall’onorevole Scalia, mostrando tutte le carte che avevo, ma i verbali sono stati secretati”. Secondo Schiavone “Ci vorrebbero 26mila miliardi per procedere alle bonifiche”. Questo, per il collaboratore di Giustizia, sarebbe anche il motivo per cui sono stati secretati i verbali. Il terreno indicato da Schiavone è attualmente incolto e apparentemente abbandonato. Alcuni cittadini  hanno raccontato che alla fine degli anni ’80 su quel terreno effettivamente c’è stato un via vai di camion che scaricavano del materiale. Quando erano in corso i lavori per la costruzione della superstrada Nola-Villa Literno, sotto i cui piloni, sempre secondo Schiavone, ci sarebbero sotterrate tonnellate di rifiuti tossici non solo di aziende italiane ma anche estere.
 
“Tutte le dichiarazioni fatte all’epoca da Carmine Schiavone – dice Federico Cafiero De Raho, PM nel processo Spartacus – sono state verificate. In tutti i luoghi che Schiavone ha indicato, è stato fatto un sopralluogo con tecnici e magistrati e ci sono i verbali di ciò che è stato trovato. Non so specificamente del Campo sportivo di Casal di Principe”.  “E pur vero, però – ha aggiunto Gianni Solino di Libera – che i magistrati non hanno mai avuto il compito di bonificare l’area, ma solo di riscontrare se i pentiti dicessero la verità. Quindi una volta verificato che lì sotto c’erano rifiuti, hanno ricoperto e sono andati via. Toccava ad altre istituzioni bonificare il terreno”. “Questi motivi ci hanno spinto a mobilitarci – ha detto l’ingegnere Nicola Diana di Legambiente di Casapesenna -  e  perciò invieremo un documento che riassume il nostro grido di dolore a tutte le istituzioni, a partire da presidente della Repubblica e lo firmeremo a nome di tutti i cittadini che abitano nelle terre di don Peppe Diana”.

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