Succede anche questo ai processi di camorra, nonostante i colpi inferti dalle forze dell'ordine e dalla magistratura ai clan casertani. Oggi Luca Viggiano, un piccolo imprenditore titolare di una pizzeria
oggetto di un attentato incendiario nell'agosto del 2004, ha ritrattato le
dichiarazioni rese in un lungo interrogatorio del 16 gennaio 2008 nel quale
aveva parlato di minacce e tangenti pagate al clan. Viggiano fu uno dei grandi accusatori dei boss di Pignataro Maggiore, paesino del casertano per anni regno del potente clan Lubrano-Ligato, imparentato con i Nuvoletta e alleato dei Casalesi. Viggiano lo ha fatto davanti alla
Corte d'Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Maria
Alaia), dove è in corso il processo a carico di otto tra esponenti di spicco e
semplici affiliati al clan Ligato, tra cui il boss Raffaele Ligato, già
condannato per l'omicidio di Franco Imposimato del 1983, fratello del giudice
istruttore Ferdinando Imposimato. L'accusa per tutti è di aver terrorizzato per
anni con attentati e minacce decine di commercianti di Pignataro, costretti poi
a pagare il pizzo.
Gli arresti furono eseguiti alcuni mesi dopo le
dichiarazioni di Viggiano. «Non ho mai pagato tangenti ai Ligato n‚ ho ricevuto
da loro minacce - ha detto il ristoratore - spesso Pietro e Antonio Ligato
(anch'essi imputati, ndr) venivano in pizzeria ma non ho mai dato loro pizze
gratis, le hanno sempre pagate, al massimo ho praticato loro degli sconti, ma
lo faccio anche con altri clienti». Il pm Liana Esposito gli ha contestato le
precedenti dichiarazioni ma Viaggiano non ha cambiato linea. «L'attentato del
2004 - ha spiegato Viggiano - fu opera di alcuni ragazzi che avevo mandato via
dal mio locale perch‚ volevano che preparassi una pizza quando ormai era ora di
chiusura». Dalle indagini era emerso che Viggiano pagava ogni mese tra i 300 e
i 400 euro e che in almeno due occasioni aveva acquistato penne e gadget di
cartolibreria dai Ligato. «L'ho fatto perch‚ erano miei clienti, ma non mi è
stato imposto nulla» ha concluso».
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