Si alza il livello di
scontro tra i clan di camorra in guerra per le piazze di spaccio a Scampìa. Un
ordigno inesploso è stato trovato dai carabinieri in un piazzale delle «case
celesti» a Scampia. Sono in corso accertamenti da parte degli artificieri del
comando provinciale. Ieri sera, una bomba carta contenente sferette metalliche
è stata lanciata da un'auto in corsa, provocando danni a nove auto e il lieve
ferimento di una ragazzina e di un bambino.
L'ordigno inesploso trovato
stamane potrebbe essere stato scagliato anche ieri sera, subito prima o dopo
l'altro episodio in cui la bomba, invece, è scoppiata. Quella recuperata oggi
dagli artificieri dell'Arma è una bomba a mano dello stesso tipo di quelle
utilizzate durante il conflitto nella ex Jugoslavia: fabbricata nell'Est europeo,
conteneva esplosivo al plastico e circa tremila microsfere metalliche destinate
a essere scagliate intorno con grande forza distruttrice. Si trattava di una
bomba in cattivo stato di conservazione, visibilmente arrugginita: è stata
lanciata per esplodere (cuffia e spoletta sono state rinvenute a una trentina
di metri di distanza) ma non ha funzionato. Il luogo dove è stata trovata
questa bomba è uno spiazzo ampio e poco frequentato, specie di sera, quindi si
presume che gli autori dell'attentato non volessero colpire un bersaglio
determinato ma, come nel caso di ieri, lanciare un segnale al clan dei «girati»
La bomba di ieri era stata
lanciata al centro di una carreggiata stradale, quella inesplosa in un piazzale
deserto. Segnali che potrebbero essere letti nell'ottica dell'avvertimento,
pensato per lanciare un segnale violento ma senza colpire direttamente
l'avversario come invece successe il 5 dicembre, con la vittima di un agguato
inseguita e finita dentro il cortile di una scuola.
Il fatto che compaiono ordigni
bellici nella lotta tra clan a Scampia è un segnale che suscita ovvia
preoccupazione, ma c'è anche la possibilità che segni l'avvio di trattative tra
i rivali, verso una possibile tregua. È la lettura degli ultimi avvenimenti del
colonnello Marco Minicucci, comandante provinciale dei carabinieri, appena
rientrato dall'ennesimo sopralluogo nel quartiere. Minicucci spiega: «La bomba
scoppiata ieri sera e quella inesplosa trovata stamane possono essere lette
come una escalation del conflitto. Ma anche come un modo per dire: possiamo
colpirvi a casa vostra quando vogliamo, ora fermiamoci perché la spirale della
violenza non porta a nulla». «Loro stessi - riflettere il comandante dei
carabinieri di Napoli - potrebbero, dovrebbero rendersi conto che la guerra,
quando si arriva a sparare nei cortili delle scuole o si lanciano bombe nelle
strade, non aiuta in alcun modo gli stessi contendenti a prevalere l'un
sull'altro. Sono persone sicuramente senza scrupoli, ma abbiano il cervello per
pensare. C'è chi dice pentitevi, io dico: ragionate. A cosa porta tutto quello
che state facendo?». Al di là degli scenari possibili, Minicucci è convinto
della necessità di mantenere l'altissima vigilanza già in corso sul territorio
di Scampia: «La presenza delle forze dell'ordine è imponente, la pressione
cresce di continuo. E gli ultimi avvenimenti, qualunque sia la loro corretta
lettura, ci inducono ad accrescere ulteriormente i nostri sforzi».
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