Casapesenna
- Vernice gialla sulla targa del centro sociale intitolato al sindaco
anticamorra Antonio Cangiano. E’ lo sfregio che ieri sera, 7 dicembre, ad un
anno esatto dalla cattura di Michele Zagaria, qualcuno ha voluto fare per
rimarcare la presenza su un territorio che lo Stato sta lentamente
riconquistando. Segnale ancora più inequivocabile se si pensa che il centro
sociale è ubicato proprio in un bene confiscato a Michele Zagaria. “Ce ne siamo
accorti stamattina – dice Pasquale Cirillo, responsabile di Legambiente la cui sede è ospitata al primo piano del
centro sociale ed è anche presidio dell’associazione Libera – ma la vernice è
stata spruzzata ieri sera, a due giorni da un altro segnale che ci era arrivato
e che, probabilmente, è stato sottovalutato”.
Il 5 dicembre, infatti, qualcuno è entrato nella sede di Legambiente aprendola
a calci e rompendo la serratura. “Non hanno portato via niente – dice Cirillo
–ma hanno bevuto qualche caffè dalla macchinetta dell’espresso e hanno
rovistato nei documenti. Pensavamo ad una bravata di qualche ragazzo.” Ma alla
luce di quello che è accaduto ieri sera, il primo episodio assume un rilievo
diverso. “Avevamo comunque fatto regolare denuncia del primo gesto vandalico –
spiega il responsabile di Legambiente – e stamani mi sono recato al posto di
polizia di Casapesenna per integrare la denuncia.” Al piano terra dello stesso
stabile c’è anche un centro per anziani. E sono stati loro ad accorgersi di
quanto accaduto. “Sono inutili questi gesti – dice un signore anziano che
staziona davanti al centro sociale ubicato nei pressi della piazza principale
di Casapesenna - qui ormai le cose non
vanno più come prima e si vede che il vento è cambiato”. Qualche settimana fa a
Casapesenna è arrivato anche il Pm della DDA, Catello Maresca, per presentare
il suo libro “L’ultimo bunker”, che racconta proprio le vicende della cattura
di Michele Zagaria, e a giorni verrà inaugurata una strada intitolata a don
Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra a Casal di Principe il 19 marzo
del 1994. Due iniziative promosse da Legambiente e Libera.
Il
comitato don Peppe Diana, in un comunicato esprime “ferma e decisa condanna per i fatti
accaduti a Casapesenna, al di là delle ragioni o dello scopo che hanno guidato
le mani di chi prima ha vandalizzato la sede di Legambiente e poi ha
danneggiato la targa in ricordo di Antonio Cangiano, posta all’ingresso del
Centro sociale su Corso Europa”, e si fa carico
di tenere una riunione della propria associazione e di tutti i presidi di Libera Caserta, nella
sede di
Legambiente a Casapesenna, “per riflettere insieme su una nuova progettualità
per il paese e per testimoniare un impegno che si rinnova ogni giorno”.
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