martedì 4 dicembre 2012

DISASTRO AMBIENTALE. LA PROCURA DI SANTA MARIA C.V. METTE SOTTO ACCUSA LA CENTRALE DEL GARIGLIANO

Il sostituto procuratore della Procura di Santa Maria C.V., Giuliana Giuliano, ha aperto un procedimento penale per disastro e irregolarità in materia di sicurezza nucleare nei confronti della Sogin, la società di Stato incaricata della bonifica ambientale della dismessa centrale del Garigliano. La settimana scorsa per ben due giorni (mercoledì e giovedì) esperti del centro interforze studi applicazioni militari (Cisam) di Pisa, il nucleo sommozzatori della Guardia di Finanza di Napoli e un consulente dell'Università Federico secondo di Napoli, guidati dal Capitano della Gdf di Mondragone, Marco Biondi, sono entrati nel sito nucleare, per effettuare controlli sul piano di dismissione e bonifica che sta eseguendo la Sogin. Per due giorni di seguito sono stati controllati dati ed effettuati prelievi di materiali. I controlli, che qui li doveva effettuare l’Arpac, a quanto pare non vengono effettuati da circa sette anni.

Sono stati sequestrati anche alcuni registri (quello degli scarichi liquidi ed aeriformi era compilato a matita). “I controlli che stiamo facendo presso la centrale del Garigliano - spiega il Procuratore Capo di Santa Maria C.V., Corrado Lembo -rientrano nelle attività della Procura per monitorare tutti i reati che mettono a rischio l’ambiente e, conseguentemente, la salute dei cittadini. Abbiamo firmato un protocollo d’intesa coi i ministeri dell’Ambiente, della Giustizia e dell’Interno per verificare eventuali reati in zone particolarmente a rischio e la centrale nucleare era uno dei siti da controllare. Se ci sono già in corso procedure di controllo è un bene. Ma, come ho spesso sostenuto, ci vuole anche chi controlla i controllori”.

Nel registro degli indagati risulta iscritto, al momento, il direttore della Sogin, Marco Iorio, in attesa di ulteriori approfondimenti. Allarmati gli ambientalisti del Comitato antinucleare del Garigliano, del Comitato Civico di S. Castrese di Sessa Aurunca e Legambiente. Il 27 novembre scorso il direttore della Sogin al “Tavolo della Trasparenza” “TaTras” , (un tavolo dove siedono istituzioni e rappresentanti delle popolazioni che ospitano i siti nucleari), aveva spiegato che la bonifica avverrà tra 2014 e il 2016. In forte ritardo rispetto agli obiettivi comunicati un anno fa che prevedevano l’inizio della bonifica per il luglio 2012 e il termine entro giugno 2013. “Non vorremmo che questi ritardi sui tempi della bonifica – sostengono gli ambientalisti – siano dovuti alle inadempienze riscontrate dai controlli della Procura”. Al “Tatras” del 27 novembre scorso, convocato e presieduto dall’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, era presente per la prima volta, tra gli altri, anche il rappresentante del Ministero della Salute. La Sogin, per parte sua, in una nota diffusa domenica, sostiene che: “Tutte le attività vengono svolte nel pieno rispetto dei parametri ambientali e della normativa di riferimento”.
 

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